I Veli di Maya

Il Velo di Maya, è l’espressione coniata da Arthur Schopenhauer nel suo Il mondo come volontà e rappresentazione. Nella propria filosofia sostiene che la vita è un sogno e che questo “sognare” sia innato. Il Velo è un’illusione che impedisce all’essere umano di fare esperienza della Verità, come principio assoluto di realtà.

Questo concetto lo ritroviamo in molte culture. Dal mito di Iside nell’antico Egitto “Io sono tutto ciò che è stato, che è e che sarà; nessun mortale ha mai sollevato il mio velo”, Platone nel suo “mito della Caverna” che illustrava la differenza tra il mondo delle cose, pregno di apparenze ed illusioni in cui l’anima dimentica la sua essenza ed immortalità attraverso il ciclo delle reincarnazioni, e il mondo delle idee.

C’è una quantità di persone che non sono ancora nate. Sembra che siano qui e che camminano ma, di fatto, non sono ancora nate perché si trovano al di là di un muro di vetro, (…).

Carl Gustav Jung

Questi veli, perché in realtà sono più di uno, ci vengono messi prima della nostra incarnazione per assopire il ricordo della nostra natura divina, per permetterci di vivere il famoso “libero arbitrio“.

Liberarci da questi veli significa riprendere contatto con la nostra “vera realtà” ovvero quella che ci vede parte del tutto, scintille divine che sono scese nella dimensione fisica (la Terra) per sperimentare la vita terrena e attraverso questa fare conoscenza di sé.

Sempre di più in quest’epoca, sentiamo il forte richiamo dell’anima a riconoscere la nostra natura divina. Al momento di incarnarci la nostra anima ha scelto accuratamente il luogo, le persone e le situazioni che avrebbero fatto al caso nostro per imparare una determinata lezione.

Man a mano che il nostro Spirito si avvicina al momento dell’incarnazione, dalle dimensioni “sottili” scende sempre di più nella dimensione più densa che è la Terra. Rubo la metafora a Chantal Dejean che nel suo meraviglioso libro “Quando il soffio si rivela“, dice di immaginare un grattacielo con diversi piani. Quello più in alto è la parte più vicina alla Fonte e quello più in basso è la dimensione della Terra.

A ogni piano che scendiamo ci viene messo un velo, che renderà sempre più difficile sentire la nostra natura divina. Al momento della nascita noi abbiamo dimenticato totalmente da dove veniamo e ci identifichiamo con la nostra personalità (il nostro Ego). Ma la nostra vera natura è un’altra. L’Ego morirà insieme al nostro corpo, mentre la nostra vera essenza è eterna.

Squarciare il velo significa andare oltre, riconnettersi e ascoltare quel richiamo profondo che è la nostra anima. È il momento di svegliarci e portare nel mondo la nostra luce e il nostro amore.

Fonti: Wikipedia, Eticamente.net | Foto: Priscilla Du Preez


Scopri di più da A Rebel Type

Iscriviti per ricevere gli ultimi articoli via e-mail.

Lascia un commento

Scopri di più da A Rebel Type

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere