Gli stati dell’Io

Di sicuro avrete sentito parlare della teoria per cui utilizziamo solo il 5/10% del nostro cervello. Ebbene la realtà è molto simile ma vanno fatte alcune precisazioni.

Gli studiosi del campo della psicologia hanno stabilito che la maggior parte di noi utilizza la sua mente cosciente unicamente per il 5% del tempo. Ciò significa che per il 95% restante del tempo noi non facciamo delle scelte vere e proprie, ma ripetiamo degli schemi che abbiamo imparato.

La mente adora ripetere le cose. Questo vuol dire che per la quasi totalità della nostra vita noi (re)agiamo alle situazioni nell’unico modo che la nostra mente ha conosciuto, praticamente viviamo con il pilota automatico.

Recentemente sono venuta a conoscenza dell’Analisi Transazionale. Questa teoria venne elaborata da Eric Berne negli anni 50 e (cito dalle fonti) “può essere considerata un’evoluzione in senso relazionale della psicoanalisi freudiana”.

Tutto molto bello, ma di cosa si occupa questa “AT”? Ebbene Berne ha elaborato la teoria di Freud secondo cui abbiamo 3 stati dell’Ego (o Io). Per Freud erano: Io, Es e Super-Io. In AT sono gli stati di Genitore, Adulto e Bambino.

Qui illustro unicamente il senso generale della teoria, per approfondimenti vi consiglio il libro che sto leggendo io stessa “L’analisi transazionale di Ian Stewart, Vann Joines”, che spiega in modo molto accessibile anche ai “non addetti ai lavori” la teoria.

Ma torniamo alla all’AT. Cosa significano gli “Stati dell’Io”?
Gli Stati dell’Io sono dei sistemi coerenti di emozioni, sensazioni e pensieri che motivano il corrispondente insieme di modelli di comportamento.

“Gli Stati dell’Io non sono ruoli, ma sono parti reali, distinte, di ciascuno di noi che, insieme, costituiscono la totalità di noi stessi. Noi ci troviamo sempre nell’uno o nell’altro dei nostri Stati dell’Io.”

Mavis Klein – L’autoanalisi transazionale

Nel corso dei nostri primi 7 anni di vita, noi abbiamo appreso e imitato dai nostri modelli educativi come sopravvivere a questo mondo. Ciò si è tradotto in adulti che vivono nella loro quotidianità confrontandosi con le altre persone negli stati dell’Io quali Genitore, Adulto e Bambino.

Guardiamoli nel dettaglio
Lo stato del Genitore
replica modelli che abbiamo osservato dai nostri genitori o dai nostri educatori.

Lo stato di Adulto rappresenta il nostro agire nel “qui e ora”, la nostra risposta adulta alle situazioni della vita.

Lo stato di Bambino come è facilmente intuibile replica atteggiamenti ed emozioni che abbiamo appreso da bambini.

Queste categorie si possono ulteriormente sotto categorizzare con Genitore Normativo/Genitore Affettivo e Bambino Adattato/Bambino Libero, ma per questo vi rimando sempre al libro sopracitato.

La cosa interessante è prendere coscienza che alcuni dei nostri comportamenti sono delle reazioni automatiche che abbiamo immagazzinato nella nostra infanzia.

Facciamo un esempio: il mio capo si rivolge a me alzando la voce e utilizzando il suo stato Genitore per riprendermi per un errore che ho commesso, io risponderò con il mio stato Bambino che mi fa intimidire e agire/pensare/sentire come la me bambina quando era ripresa dai genitori. Quindi si scatenano in me (e rispettivamente nel mio capo nel suo stato Genitore) delle reazioni automatiche: mi sento triste, mi viene da piangere e non riesco più a ragionare in modo “lucido” come farei se fossi nello stato adulto.

Va specificato che tutti gli stati dell’Io sono necessari per la nostra sopravvivenza. Questa teoria vuole solo renderci coscienti di quei modelli comportamentali automatici che mettiamo in atto. E quando necessario, perché questi comportamenti sono deleteri, si può intervenire e modificarli. Spezzando le catene dell’automatismo.

Facciamo un passo ancora più in profondità nella conoscenza di noi stessi.

Fonti: Wikipedia; L’analisi transazionale di Ian Stewart, Vann Joines; annalisasammaciccio.com.


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