Sei una vittima?

In questi giorni rifletto molto su quanto sia facile cadere nella dimensione di “vittima”. In fondo la vita non è affatto facile, ci sono tante brutte persone in giro e capitano tante sfortune e cose terribili. Non è così?

Ma fermiamoci un momento e andiamo più in profondità. Chi ha intrapreso un percorso spirituale sa molto bene che prima di incarnarci la nostra Anima sceglie accuratamente in che famiglia incarnarsi, che esperienze fare e che persone incontrare sul suo cammino. Questo perché si incarna per un preciso motivo, evolvere

Purtroppo arrivati nella terza dimensione, sulla terra, perdiamo la memoria e questo non aiuta sicuramente la nostra causa. Sebbene anche per questa cosa c’è un motivo. Sia perché la terza dimensione ha un’energia molto diversa da quella da cui siamo stati generati, sia per permetterci di fare delle scelte nel totale libero arbitrio. Ecco perché il percorso introspettivo e spirituale è un po’ come un “ritorno a casa”, un ritorno alla fonte. Perché dobbiamo ripristinare il contatto con la nostra parte divina, che sebbene a volte è difficile crederlo, è in ognuno di noi. Dobbiamo in qualche modo riprenderci la capacità di sentire e ascoltare quella parte saggia che tutto conosce e riprenderci la memoria della nostra missione di vita.

Fare questo è potenzialmente molto semplice, ma nella pratica non lo è affatto. Certo perché basterebbe imparare ad ascoltare quali sono le nostre inclinazioni naturali, le nostre passioni, ciò che anima il nostro cuore e seguirle. Nella pratica però ci facciamo contagiare dall’ambiente in cui viviamo e siamo cresciuti, dalla nostra mente, il nostro Ego che ha il compito di tenerci vivi ma che continuiamo a demonizzare e ad “utilizzare” nel modo sbagliato. Questo si traduce in tanta paura e sofferenza. Vorremmo fare una cosa ma… “Se poi va male? Cosa penseranno gli altri? Sono abbastanza bravo? Me lo merito?”.

La bella notizia è che dipende tutto da noi. Uscire dalla dimensione di vittima che subisce tutto ciò che le accade (e sappiamo che alcuni di noi hanno scelto di vivere delle esperienze terribili) e prendersi la responsabilità della propria vita, imparare a fidarsi del proprio sentire, anche se non sappiamo bene dove ci porterà, avere fiducia che quella parte di noi ha già tutte le informazioni che servono per capire e portare a termine quello che siamo venuti a fare sulla terra.

In certi casi è assai difficile, ma in realtà il nostro peggior nemico sulla terra è il nostro miglior amico animico, perché abbiamo deciso insieme quello che era necessario fare per imparare una determinata lezione. È quello che si chiama “patto animico“. Le anime fanno degli accordi tra di loro per sperimentare delle situazioni una volta incarnati sulla terrra.

A tutto ciò non siamo arrivati in una sola vita, ma abbiamo camminato su questa terra in moltissime forme e per moltissimi anni. Alcuni di noi sono anime giovani e fanno esperienze molto diverse dalle anime più antiche. Ciò non vuol dire che alcuni siano migliori o peggiori di altri. Tutti noi siamo passati per le esperienze più basse, come uccidere ed essere uccisi, per poter interiorizzare queste lezioni. Siamo in un cammino, tutti insieme. E al tutto uno ritorneremo.
È un augurio che faccio a tutti e a me stessa. Che alla fine, siamo la stessa cosa.

Con amore, Giulia


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